lunedì 30 maggio 2011

Un accorato appello al PD, in questo momento di contentezza

Questo è un post che ho iniziato a pensare il giorno dopo il primo turno, quando improvvisamente gli elettori di centrosinistra si sono ritrovati a sognare davvero che Pisapia potesse farcela contro quel cumulo di inettitudine, arroganza e brutti amici della sindaco di Milano uscente.
E' pensato da allora perchè da allora continuo a ripensare ai commenti subito dopo la vittoria di Pisapia alle primarie. "Con lui si perde facile" era il mantra di tutti i dirigenti del PD. Che naturalmente, continuavano a ignorare i segnali (ripetuti, nel caso non si fosse capito il primo) che arrivavano dalla Puglia. Ora però è ufficiale: "Quelli che vincono" non sono quelli che decidono gli apparati, sono quelli che sceglie la gente. Al povero Stefano Boeri, che intelligentemente ha poi portato abbondante acqua al mulino di Pisapia, l'essere "un candidato del PD" alle primarie è stato un minus, più che un vantaggio. Le pensate del PD non hanno funzionato per niente (Napoli, per esempio): in compenso, se si lascia scegliere agli elettori, con una primaria onorevole (Come quella di Milano, che aveva in lizza tre candidati davvero di valore) e se ne accettano e sostengono i risultati, gli effetti sono sempre i migliori possibile, con grandi vantaggi per tutti.
E i risultati arrivano non solo grazie al candidato in sé, ma per la forza e l'entusiasmo che il risultato crea. E se poi questo risultato si accetta e si sostiene, anche da parte degli altri candidati, si finisce per vincere tutti. L'elettorato di centro sinistra lo sta urlando forte e chiaro ormai da anni. Ora, cara dirigenza PD, dopo i giusti festeggiamenti per la batosta che il centrosinistra ha inferto al PDL  (segno che gli italiani, improvvisamente, non ne hanno proprio potuto più... ) ti prego: fermati un momento ad ascoltare i segnali della realtà. Ti sei comportato male nelle primarie e bene in questa campagna elettorale: ora fa tesoro di questa esperienza.

domenica 29 maggio 2011

C'è sempre qualcuno più economico di noi

Leggo sulla Stampa di oggi (ma niente link: non è quella on line, ma la versione pdf della cartacea... :-)) che il mitico operaio polacco, quello che negli anni dell'ammissione dei paesi dell'est alla UE era il simbolo della "concorrenza interna" del mercato del lavoro europeo, è stato battuto in casa sua dall'operaio cinese: l'autostrada Berlino - Varsavia, circa 50 chilometri di viabilità da consegnare entro gli europei del 2012, è in via di costruzione grazie alla società di Pechino che ha vinto l'appalto e ha mandato in centro Europa squadre di operai asiatici, che riescono ad esser addirittura più efficienti lavoratori, a minor prezzo e sicuramente - ci scommettiamo, vista la velocità con cui hanno riempito di infrastrutture nuove il iloro vecchio Impero - più in fretta.
Naturalmente, in Polonia scattano le proteste: che suonano però come curioso contrappasso delle proteste degli "europei occidentali" che non volevano "L'idraulico polacco" invasore,  con il suo buon lavoro, di mezza europa "civile" in termini di impiantistica.

domenica 22 maggio 2011

Ma che ci faccio al raduno degli interisti di Settore?

All'inizio dovevo solo fare la parente: quella che accompagna lo sfegatato (nello specifico: il fidanzato) al raduno e poi lo lascia per andare a fare shopping al grido di "ci rivediamo alle sette...".
Ma, tra che io e Settore, a nostro modo, ci conosciamo dal 2003 (anche se allora nessuno dei due sapeva come si chiamava l'altro per davvero...) tra che ormai, circondata da un fidanzato e un figlio e svariati amici sfegatati nerazzurri, da milanista tiepida sono diventata un'interista onoraria anch'io, tra che - infine - c'era una bella aria da festa dell'oratorio con tanto di spuma nera, amici che si ritrovano o si conoscono attraverso i cartellini, e torte fatte in casa, alla fine ho deciso di rimanere. 
Con il risultato di: scoprire il sapore delle prugne di Nagatomo (lasciatemelo dire, un pelo inquietante perchè salatissime: ma mooolto salutari. Il loro nome vero però è  umeboshi), rivedere una compagna del liceo, fare amicizia con un po' di persone e scoprire che anche i preti hanno una fede calcistica.
Così, mi sono data agli scatti e ai filmati, manco dovessi fare la cronaca della giornata. E visto che ci sono, li metto qui.
Io però ho un grave problema: non essendo partita preparata a scrivere una cronaca, mi mancano nomi, date, particolari. Così scriverò un resoconto dove avrò bisogno della collaborazione di gente più seria e preparata di me. Chi c'è stato e può aggiungere i particolari, mi farà un gran piacere: basta aggiungere nei commenti quello che manca ed è segnato dai puntini e da un numero di riconoscimento...
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Nella foto don Stefano, ...............(1) dei Salesiani, dà una mano a Settore - al secolo il giornalista Roberto Torti, ma i fan del blog lo sanno da poco tempo... - a "smaltire le torte portate dai partecipanti al raduno.







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 I partecipanti al raduno erano tenuti a portare i loro memorabilia dell'Inter: qui si vede quello di Lorenzo, premiato per originalità: la lattina dell'inter, prodotta per festeggiare lo scudetto dell'anno 1979/80 (grazie a pettinato più del capitano: cioè lui!!)...... (2)









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Chiacchere da oratorio tra partecipanti. Non ci si sentiva mai soli!










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Valerio, avvocato e maratoneta siciliano di origine laureato a Trento e al lavoro in uno studio a Milano: i fan di Settore lo conoscono bene, perchè è andato alla maratona di Londra "sponsorizzato dal blog". Più precisamente il 17 aprile 2011............ (3) (per queste precisazioni grazie a Valerio, che non si chiama Lorenzo...).
Qui il nostro è alle prese con le prugne di Nagatomo. Mi è sfuggito se alla fine le ha assaggiate.... (si, segnala Valerio, dopo aver letto il pezzo: ben 2. Eroico)





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Qui la parte amarcord: la storia del blog raccontata dai video delle partite dell'Inter. Lacrime e ola, a seconda degli spezzoni...









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 a raccontare tutto, oltre che Settore, c'è sul palco della sala (che in realtà, spiega don Stefano, è il "disotto della chiesa dei salesiani" cosa che rende il luogo straordinariamente fresco in una giornata straordinariamente calda...) anche Gigi Furini..... (4) volto noto agli interisti perchè spesso ospite a Telelombardia ..... (5) (grazie a I Have a dream, come per tutti i suggerimenti che troverete ancora in giro evidenziati in verde)







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 Ricchi premi e cotillon per chi arriva da lontano: il premio in palio è, per ciascuno, una bottiglia personalizzata con i giocatori dell'Inter.
Qui Bandini... (6) da ..... (7) con la bottiglia che raffigura Il Drago Stankovic ........ (8).
I premi sono gentilmente offerti da un fan siciliano del blog, Emerenziano ..... (9) nobile viticoltore e cantiniere che, non potendo presenziare, ha spedito a Milano la preziosa cassa. Le etichette sono state opera di Quintilia (quanto alle etichette di Eto'o, Milito e Maicon) e Oldman, quanto a tutte le altre, (grazie, per tutte le informazioni evidenziate in arancione, a Emerenziano....)




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 Qui invece Flavio... (10) da Fiorano..... (11) con la bottiglia di Julio Cesar ..(12)












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 Bottiglia raffigurante Eto'o per Giorgio..... (13) da Pisa...(14)











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 Ecco Marco (che ringrazio per i suggerimenti evidenziati in ocra) .....  (15) da Spilimbergo, con Giorgio.......(16) da Pisa, con la loro bottiglia.












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 Ecco un Milito in bottiglia: tornerà in provincia di Udine Pordenone.











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 Qui Torti e compagnia parlano della finale del Bernabeu: ma più ancora di goal,  parlano di biglietti farlocchi e compagnie viaggi tamarre... con loro Mauro, che gli amici del blog conoscono come  "Grattapassere" ..... (17) che ha condiviso l'esperienza,  e ha salvato con un sms Settore da una tragica visione della partita, nel bel mezzo della curva sbagliata.







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Qui, qualche memorabilia presentato al raduno. Questa a fianco è una bandiera che ha la mia bella età: è del 1964.... l'ha portata Flavio (che ringrazio, per tutti i suggerimenti evidenziati in lillà)










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 L'incontro chiude con la buffissima rassegna delle "migliori" chiavi di ricerca che hanno portato qualcuno degli ormai 50mila visitatori unici del blog, proprio nel blog di Settore.
A dire il vero, ne ho filmati molto di più, ma non so se e quando vedrete il video. Accontenatevi perciò di vedere uno dei più assurdi...







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...e quello più "buffignorante": come la storpiatura del nome di noto cantante possa finire in un sito interista....
E con questo è tutto, spero possiate darmi una mano a riempire i puntini!

sabato 21 maggio 2011

Grom, filosofia agricola di un gelato

L'avevo ampiamente raccontato, che sarei andata alla serata del Gruppo giovani imprenditori di Confindustria Como che vedeva protagonisti gli ideatori di Grom, i produttori di "gelato come una volta", partiti da Torino e arrivati a Tokio e a New York (Per non parlare dei trafficatissimi negozi di Milano e Firenze, con code lunghissime d'attesa).
Un po' ci sono andata per la gran voglia di degustazione (per la cronaca, un solo gusto: gianduia, con la loro panna montata come una volta e i biscottini di mais fatti a mano...) e un po' per la curiosità di capire il segreto di quel successo, e magari pure - con un po' di malizia - quanto tasso di "bufala" o di marketing ci fosse dietro tutta quell'impressione di naturalità.
E ho scoperto che, dietro, c'è soprattutto una passione maniacale per il meglio condivisa da due amici trentenni che facevano uno l'agronomo in vigne e l'altro il responsabile finanziario in azienda.
Una passione nata leggendo un articolo di Carlin Petrini sulla Stampa e sviluppata oltre il concetto di unica gelateria "grazie" a un infortunio di chi faceva materialmente nel loro primo negozio il gelato "come una volta". Un incidente di percorso che li ha costretti ad aguzzare l'ingegno e trovare il metodo per fare, in più posti possibile, un gelato con ingredienti perfetti.
Ora sono i "gelatai" più trendy del mondo e, di primo acchito, se lo meritano davvero. Scriverò anche un articolo più compiuto, con calma. Ma ora mi piace condividere il video che mette insieme un collage del "Grom pensiero"

Se i politici avessero visto il Grande Fratello

Penso da giorni, come tutti, ai risultati elettorali e mi rendo conto che non è più prerogativa solo della sinistra non capire più cosa vogliono gli elettori. Quella che sembrava una maledizione toccata a quella parte politica, ora colpisce, in maniera evidente, anche la destra. L'ha ammesso persino Umberto Bossi, di avere sbagliato campagna elettorale, lui che ha un fiuto quasi animalesco su come comportarsi con la "sua gente".

Non si sono resi conto che quello che sembrava essere divertente e di successo fino a qualche tempo fa, è improvvisamente (o forse pian piano, ma in maniera sotterranea) diventato un modo di fare di cui si è stufi, ci si vergogna. Tutte quelle urla in tivù, gli insulti reciproci, le accuse sopra le righe e magari pure false o esagerate hanno improvvisamente smesso di pagare, in termini di popolarità e di consenso.

E pensare che i segni più evidenti di questo cambiamento ce li avevano proprio lì, davanti alla tivù a cui tanto fanno riferimento e che tanto ritengono importante per la formazione delle opinioni: se solo avessero visto il Grande Fratello e l'Isola dei Famosi di quest'anno si sarebbero accorti che il vento era cambiato. Quei programmi che pensavano fatti per zittire e orientare le masse, quest'anno hanno dato un segnale fortissimo: a casa chi urla, dentro chi lavora e sa quel che fa. L'avevo scritto, su questo blog, ne avevo parlato, negli articoli di Varesenews. Non sapevo ancora però, allora, che stavo facendo un'analisi politica.

martedì 17 maggio 2011

Tu cosa preferisci, banana o rabarbaro?

Ho appena finito di giocare a un sondaggio su facebook, dove Activia di Danone (peraltro un normalissimo yogurt, sostituibile per principi attivi con altri, ma vabbè) chiede alle fan di scegliere tra sei gusti per scegliere quale sarà il prossimo con un sondaggio che è stato decantato come "la possibilità della pubblicità di fare comunità" sui social network.
Mi piace partecipare a prescindere, perciò mi sono sottoposta alle tagliole del caso: come clicca "mi piace", accetta che ti sfrucuglino nei dati e via dicendo.
Alla pagina di scelta mi ritrovo di fronte a queste possibilità: banana, lampone, mango, passion fruit
qualcos'altro che non ricordo e... rabarbaro.
Ma chi lo mangia lo yogurt al rabarbaro? E poi:  su sei gusti due sono esotici e uno è assurdo?  bah.
Ho già capito che sugli scaffali mi ritroverò o banana o lampone, e maledirò il fatto di essermi illusa ancora una volta di poter scegliere...

martedì 10 maggio 2011

Informazioni di servizio per frontalieri e affini

Tutto è nato dalla lettera di una lettrice di Varese andata al Foxtown, l'outlet di Mendrisio segnato persino nelle guide turistiche giapponesi: dopo aver speso quasi 400 euro in affaroni con la firma di grandi marche, ha scoperto che la franchigia per l'importazione delle merci in Italia per chi è residente in zone di forntiera è di 50 euro. Scopre anche che è passata da un valico che non ammette l'importazione di merci oltre la franchigia e il risultato... (beh, quello leggetelo qui).
I commenti si sono scatenati e il casino è stato tale, che è scattato l'embolo della "informazione di servizio". E così ho chiamato il generale a capo della Guardia di Finanza di Varese, Antonino Maggiore, che è sempre iperdisponibile a chiarire delle situazioni che spesso sono piuttosto incasinate.
Il risultato? Mica male: ora almeno abbiamo, tutti noi che viviamo a una manciatina di chilometri dalla Confederazione, le idee un po' più chiare. E, in più, abbiamo anche le mitiche circolari  (la 1 e la 2)che dicono, una volta per tutte, cosa diavolo si può portare di qua e di là dalle frontiere senza avere noie...

Alegher, l'economia varesina migliora. O peggiora.

(Radio Pop, MetroRegione 19.45) L’economia varesina non fa in tempo a ripartire che già rallenta. È quanto emerge dall'analisi congiunturale dell'Unione degli industriali della provincia di Varese che, da una parte segnala che nel primo trimestre del 2011 le esportazioni verso i paesi emergenti hanno fatto registrare un incoraggiante più 13,5 per cento, mentre dall'altra le crisi internazionali e i rincari delle materie prime hanno fatto rallentare la crescita che c'era stata fin dall'inizio dell'anno.
Uno “stop and go” confermato anche dal questionario sulla crisi  commissionato agli artigiani varesini da Cna, che vede, dopo un primo accenno di speranza, riaccendersi il pessimismo sul futuro delle piccole imprese. Fortunatamente però un dato è positivo: è in calo la cassa integrazione.
da varese stefania radman

lunedì 9 maggio 2011

Tornata dall'Isola, prima o poi doveva capitare...

...Che intervistavo Francesca Fogar dopo averla tanto seguita!
Eccola qui, la produzione.

La costina laureata

Un euro all'etto, cotte in un blocco unico e in una griglia smisurata. Che le costine fatte dall'Accademia della costina di Coarezza fossero straordinariamente scenografiche, già lo sapevo.
Ma che fossero straordinarie nel gusto, quello ancora non l'avevo assaggiato. Fino a oggi a pranzo: l'Accademia era "ospite" del palio bosino di Varese e quella che è di fatto una congregazione votata a quel pezzo di carne li distribuiva. Non ci credevo, ma quelle costine sono un altro pianeta.
Chapeau ai maestri grigliatori. E felice di vedere Varese così goduriosa. Se penso ai tristissimi primi anni qui, dove il gelato artigianale d'inverno nemmeno si trovava, i passi avanti fatti nel senso della qualità della vita gaia da queste parti sono davvero da gigante...