Ascolto radio popolare mentre faccio colazione e mi rendo conto (si lo so, ci ho impiegato settimane, abbiate pazienza) che, fatta l'imu, l'unico problema del governo a larghe intese è la riforma del presidente, argomento peraltro manco in agenda tra le urgenze. Di più, che il presidenzialismo è l'arma per governare la riforma elettorale, l'unico vero argomento per cui questo governo potrebbe avere senso di esistere, stante l'impossibilità con questa "maggioranza" di fare alcun altra cosa di sensato tipo strumenti per la crescita, riduzione di parlamentari, diminuzione delle spese pubbliche e altri meravigliosi sogni che ci accorgiamo anche questa volta rimarranno tali.
E mi viene lo scoramento.
E mi rendo conto di quanto sono stata cogliona a puntare sul "voto responsabile" invece di fare capricci anch'io come una bella quarantina per cento di italiani (che io calcolo in grillini, schede bianche e non votanti in più), magari pure credendo che servisse a qualcosa.
E poi però mi dico che non son mica cogliona io, che votando continuo imperterrita a difendere la democrazia. Ma stronzi quelli che del mio voto hanno fatto l'uso peggiore: quello di difendere il loro culo.
Sono arrabbiatissima, e mi attacco a frasi qua e là che sento in telegiornali e radiogiornali, e che mi fanno perlomeno capire che non sono sola: una "provocazione" di Renzi (gente, oh, non è una provocazione interna al pd ricordare che l'unica cosa che serve - e che il pd ha detto avrebbe fatto- è la riforma elettorale) una frase di Civati (uno dei pochi che non mi fa vergognare di quel che ho votato, e che giorno per giorno dice quello che vorrei sentire), qualche dichiarazione di Vendola, che non mi è stato mai particolarmente simpatico perchè molto "vecchia politica" per furbizia, Ma almeno usa la sua furbizia sensatamente, pensando più a chi potrebbe votarlo al prossimo giro che alla sua cadrega attuale.
I grillini, malgrado ora ne capisca l'operazione e sia d'accordo con le rigidità (visto che qualunque compromesso anche se praticabile nella forma, sembra impossibile nella sostanza) si sono rivelati parlamentari dallo spessore minimo, e quei pochi che interpretano personalmente il mandato che gli hanno dato gli elettori si rendono conto che la loro posizione in quella che è ancora la fucina delle leggi è troppo spesso incompatibile con quel che chiedono i loro capi, che lì non ci stanno e non ci sono mai stati.
Morale, alla faccia del governo della responsabilità, vedo davanti a me e al resto d'Italia solo dell'altro gran tempo perso in cose che interessano solo a quelli che stan li, e rimpiango che non abbiano fatto saltare il banco molto prima, semplicemente riconoscendo l'impossibilità a governare.
Ora a Letta, per mantenere fede alle su origini di giovane di Andreatta e non infangarne la memoria, non resta che fare un guizzo, una spallata "alla democristiana" che gli tolga di dosso l'ingombrante partner che ha il vizio di ergersi sempre a burattinaio (chessò, una intesa segreta con grillini vendola monti e il pezzo del pd schifato, per ritornare al mattarellum prima di chiudere tutto li, tanto da questa maggioranza-rapa non si può cavare il sangue ) mostrando di non avere paura di tornare a votare, come ha con tanta fermezza sbandierato nel suo bel discorso di insediamento, ormai finito nel cassetto.
Se non lo fa, sia consapevole che questi sono gli ultimi mesi della sua vita politica attiva: gli italiani non gli perdoneranno (a lui, mica al burattinaio, che poi saprà raccontare qualche altra scemenza per farsi rieleggere) neanche un minuto di quelli persi senza fare qualcosa davvero per loro, e lui sarà responsabile di avere ulteriormente sbriciolato la democrazia, facendo perdere un altro pezzo di credibilità all'unico partito vero ancora rimasto.