giovedì 25 aprile 2013

Ascoltare il nome di Giuseppe Uva in un rap

Alla fine poi ne ho scritto in un micro articolo su Varesenews, ma la verità è che il Rap di Lucariello che cita Giuseppe Uva, l'uomo morto dopo una notte di fermo dai carabinieri a Varese, l'ho sentita da ascoltatrice di Radio Popolare: Lucariello ha presentato il suo album a Sonica, il programma delle 14.
Quando alla fine di un Rap partenopeo ci ho sentito un nome che ha segnato le cronache locali, mi ha fatto impressione, mi ha dato la misura di quanto la vicenda fosse diventata emblematica, più ancora dei tanti articoli sui giornali nazionali. Tale è, la potenza della musica...



mercoledì 24 aprile 2013

Darsi fuoco per la crisi dei trasporti

Uno di loro ha persino cercato di darsi fuoco, fortunatamente senza riuscirci. Gli altri hanno fermato però i loro 17 camion, che normalmente trasportano latte, ai lati della strada che porta alla loro ditta., la scuderie maggi di clivio, per protestare contro l'azienda che non paga loro le tredicesime da anni e che, a loro dire, non si comporta in maniera trasparente nei loro confronti, formando una lunga fila che ha intasato quella zona di ai confini con la provincia di varese, e ai confini anche con l'italia.

 Gli autotrasportatori della Maggi, per avere ciò che gli spetta, avevano già fatto uno sciopero della fame davanti alla prefettura di Varese qualche tempo fa, hanno continuato la loro protesta: ma malgrado l'interessamento del prefetto all'epoca e la mediazione del sindaco di Clivio Ida Petrillo oggi non c'è ancora, da parte dell'azienda, nessuno spazio alla trattativa.

sabato 20 aprile 2013

Lettere dall'Italia per la rielezione di Napolitano: "Ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare..."

Sono stati tre giorni politicamente terribili: dove ho visto il vecchio avanzare spacciato per nuovo, i nuovi nemici del pd proporre un candidato di area Pd e per di più di statura presidenziale e vederlo osteggiato come se fosse hitler, poi ho visto acclamare Prodi e impallinarlo in 24 ore, con un sadico dejavù dei "bei" tempi andati, quando un governo dove facevamo bella figura in Europa è stato buttato giù dagli stessi alleati per due volte di seguito.
Ho visto Renzi, il prossimo candidato del Pd, quello che potrebbe salvare il culo a quel partito, essere escluso dal suo partito dalla lista dei Grandi Elettori, salvo poi convocarlo quando i 40 (40, mica 4) parlamentari eletti a cui fanno riferimento rifiutano di votare un invotabile, e se ne tirano dietro altri 50.

Ho visto Monti, che credevo a suo modo uno capace di innovare la politica a cui eravamo abituati finora, votare Marini e non votare prodi, e ancora adesso mi chiedo perché. Ho poi tremato quando è circolata la notizia che tutti questi giochi dovessero portare addirittura a D'Alema (che chissà perchè qualcuno non lo considerava di parte).

E, ora, provo una profonda pena per l'88enne Giorgio Napolitano (e per la sua consorte, che aveva già preparato con lui gli scatoloni per andarsene dal Quirinale) che alla fine si è dovuto sorbire l'ultimo amaro calice della sua rielezione -  l'ultima cosa che lui avrebbe voluto benchè lo lanci definitivamente nella storia italiana come primo presidente della repubblica che abbia avuto due mandati -  per la totale insipienza del parlamento di cui era presidente: e per questo suo senso dello stato sarà condannato a morire senza fare nemmeno un giorno da anziano, in pace.

Napolitano mi piace, è uno degli ultimi veri uomini di Stato, ma non posso essere felice di questo. Spero solo che scappi al più presto. La cosa più "buffa" è che una volta il Presidente della Repubblica era una carica noiosa lunga e sostanzialmente di poco potere: perchè i partiti facevano tutto, e lui per 7 anni doveva solo fare il cane da guardia delle leggi e presenziare le parate delle feste istituzionali. Poi la politica è denegerata, anche tecnicamente, e quello del presidente della Repubblica - in mancanza di funzionamento di tutti gli altri meccanismi che dovrebbero arrivare prima di lui - è diventato un ruolo chiave, ambito e importante, e perciò protagonista del poco dignitoso bailamme che siamo stati costretti a vedere.

venerdì 5 aprile 2013

E Fumagalli è stato condannato

E' stato un amministratore da record, incassando la prima indagine per peculato legata a delle "signorine" molto prima dei bunga bunga: e ora è stato il primo ad arrivare a una sentenza, ahilui negativa.
Aldo Fumagalli (Foto Varesenews.it) è stato condannato a quattro anni per peculato e concussione per induzione: lo ha deciso oggi, in primo grado, il tribunale di Varese che ha stabilito inoltre all'ex sindaco della città giardino ed ex consulente del sindaco di Milano Letizia Moratti, anche l'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.
 La sentenza del giudice Anna Azzena ha considerato il politico leghista, allora uno dei "fiori all'occhiello" del partito di Bossi, colpevole di peculato per aver utilizzato indebitamente le auto blu del comune per trasportare le sue amiche ed è stato giudicato colpevole in altri due capi di imputazione per "induzione indebita a dare o promettere utilità".
Ora a ricorrere in appello saranno in due: Fumagalli, che ha commentato di essere perseguitato da 7 anni e mezzo ed ora è seguito da un avvocato del foro di Lamezia termine, dopo avere ricusato il primo e la procura, nel nome del pm agostino abate, che aveva chiesto per lui sei anni.

Da Varese Stefania Radman

Il Pd, il Pdl i grillini e le vere urgenze

Visto che sono stata chiamata in causa più volte, dico la mia sulle questioni politiche di questi giorni, al netto dei vari episodi, che uno per uno valgono meno di zero.
Però so già che farò incazzare tutti, grillini e non grillini, movimentisti scatenati e "responsabili della politica".
Allora: io trovo che la strategia di Grillo e Casaleggio sia PERFETTA: partendo dal presupposto che gli eletti dei partiti sembrano irrimediabilmente "tardi" e rintronati nel reagire alle istanze degli elettori, sembra infatti che l'unico sistema per riportarli alla ragione  sia azzerarli con le loro stesse mani. Quindi, o costringerli tra loro a un abbraccio mortale che li ucciderà insieme, o metterli davanti allo sfascio dell'impossibilità di governo.
Qualunque altra ipotesi instillerebbe in loro la falsa convinzione di essere efficienti, con il disastroso risultato di convincerli a perpetuare ancora un po' i loro sciagurati ragionamenti.
Davanti all'ipotesi che ricomincino con le solite manfrine, i soliti pas à deux dei soliti noti, persino io a questo punto auspico si arrivi fino in fondo: cosi li si brasa definitivamente, sti capoccioni, cambiano davvero registro e non se ne parla più.
Il problema però è che questa è una STRATEGIA, cioè una "manovra da politico" perdipiù elettorale, che niente ha anche fare con il bene del paese: cosa che mette i grillini allo stesso livello degli altri, malgrado sembri l'esatto contrario, e magari con risultati ancor più devastanti, al momento. E allora, come la mettiamo?
Certo, se penso che abbiamo perso fino ad adesso non minuti, ma decenni, non possiamo certo ergerci a giudici di quelli che fan melina ORA: sarebbe come dire che Monti ci ha mandati in rovina, cosa che sapevano essere una balla persino quelli che la urlavano dalle piazze e da facebook.
A dire il vero, forse non abbiamo più nemmeno titolo a decidere cosa sia peggio: ritardare di un mese o ritrovarsi ancora una legislatura nella stessa situazione di prima? È più urgente fare una maggioranza purchessia, che ragionevolmente farà il minimo indispensabile e possibilmente anche meno, o rimettere in ordine la compagine parlamentare e ricominciare finalmente a lavorare davvero rischiando però di compromettere una fetta di futuro?
Premettendo che sono una che ha un po' paura dei grillini, perchè non so dove vogliono arrivare nella loro rigidità, e che continuerò imperterrita a chiamarli grillini - irritandoli, lo so - finche non avrò capito quale sia la loro base unitaria a parte Lui, ammetto di essere altrettanto preoccupata che gli altri partiti, incassando un qualunque tipo di compromesso, credano di poter  - ancora! - continuare come adesso: cioè evitando di lavorare per il paese, come impone loro il ruolo a cui sono chiamati.
Certo che vorrei una microlegislatura che sistemi l'urgenza e rifaccia la legge elettorale. Ma se questo vuol dire che Pd e Pdl al prossimo giro sono uguali a prima, non so mica se lo voglio più...



martedì 2 aprile 2013

Su Divano & Tv parla Ivan, il più amato di masterchef 2

Divano & Tv: Masterchef, parla Ivan
E' stata una piacevolissima conversazione - con molto meno accento siciliano di quel che appare in tivù, e molta più cultura di quel che sembrerebbe in tivù... (leggi, nel link, il resto)