Sono stati tre giorni politicamente terribili: dove ho visto il vecchio avanzare spacciato per nuovo, i nuovi nemici del pd proporre un candidato di area Pd e per di più di statura presidenziale e vederlo osteggiato come se fosse hitler, poi ho visto acclamare Prodi e impallinarlo in 24 ore, con un sadico dejavù dei "bei" tempi andati, quando un governo dove facevamo bella figura in Europa è stato buttato giù dagli stessi alleati per due volte di seguito.
Ho visto Renzi, il prossimo candidato del Pd, quello che potrebbe salvare il culo a quel partito, essere escluso dal suo partito dalla lista dei Grandi Elettori, salvo poi convocarlo quando i 40 (40, mica 4) parlamentari eletti a cui fanno riferimento rifiutano di votare un invotabile, e se ne tirano dietro altri 50.
Ho visto Monti, che credevo a suo modo uno capace di innovare la politica a cui eravamo abituati finora, votare Marini e non votare prodi, e ancora adesso mi chiedo perché. Ho poi tremato quando è circolata la notizia che tutti questi giochi dovessero portare addirittura a D'Alema (che chissà perchè qualcuno non lo considerava di parte).
E, ora, provo una profonda pena per l'88enne Giorgio Napolitano (e per la sua consorte, che aveva già preparato con lui gli scatoloni per andarsene dal Quirinale) che alla fine si è dovuto sorbire l'ultimo amaro calice della sua rielezione - l'ultima cosa che lui avrebbe voluto benchè lo lanci definitivamente nella storia italiana come primo presidente della repubblica che abbia avuto due mandati - per la totale insipienza del parlamento di cui era presidente: e per questo suo senso dello stato sarà condannato a morire senza fare nemmeno un giorno da anziano, in pace.
Napolitano mi piace, è uno degli ultimi veri uomini di Stato, ma non posso essere felice di questo. Spero solo che scappi al più presto. La cosa più "buffa" è che una volta il Presidente della Repubblica era una carica noiosa lunga e sostanzialmente di poco potere: perchè i partiti facevano tutto, e lui per 7 anni doveva solo fare il cane da guardia delle leggi e presenziare le parate delle feste istituzionali. Poi la politica è denegerata, anche tecnicamente, e quello del presidente della Repubblica - in mancanza di funzionamento di tutti gli altri meccanismi che dovrebbero arrivare prima di lui - è diventato un ruolo chiave, ambito e importante, e perciò protagonista del poco dignitoso bailamme che siamo stati costretti a vedere.
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