Visto che sono stata chiamata in causa più volte, dico la mia sulle questioni politiche di questi giorni, al netto dei vari episodi, che uno per uno valgono meno di zero.
Però so già che farò incazzare tutti, grillini e non grillini, movimentisti scatenati e "responsabili della politica".
Allora: io trovo che la strategia di Grillo e Casaleggio sia PERFETTA: partendo dal presupposto che gli eletti dei partiti sembrano irrimediabilmente "tardi" e rintronati nel reagire alle istanze degli elettori, sembra infatti che l'unico sistema per riportarli alla ragione sia azzerarli con le loro stesse mani. Quindi, o costringerli tra loro a un abbraccio mortale che li ucciderà insieme, o metterli davanti allo sfascio dell'impossibilità di governo.
Qualunque altra ipotesi instillerebbe in loro la falsa convinzione di essere efficienti, con il disastroso risultato di convincerli a perpetuare ancora un po' i loro sciagurati ragionamenti.
Davanti all'ipotesi che ricomincino con le solite manfrine, i soliti pas à deux dei soliti noti, persino io a questo punto auspico si arrivi fino in fondo: cosi li si brasa definitivamente, sti capoccioni, cambiano davvero registro e non se ne parla più.
Il problema però è che questa è una STRATEGIA, cioè una "manovra da politico" perdipiù elettorale, che niente ha anche fare con il bene del paese: cosa che mette i grillini allo stesso livello degli altri, malgrado sembri l'esatto contrario, e magari con risultati ancor più devastanti, al momento. E allora, come la mettiamo?
Certo, se penso che abbiamo perso fino ad adesso non minuti, ma decenni, non possiamo certo ergerci a giudici di quelli che fan melina ORA: sarebbe come dire che Monti ci ha mandati in rovina, cosa che sapevano essere una balla persino quelli che la urlavano dalle piazze e da facebook.
A dire il vero, forse non abbiamo più nemmeno titolo a decidere cosa sia peggio: ritardare di un mese o ritrovarsi ancora una legislatura nella stessa situazione di prima? È più urgente fare una maggioranza purchessia, che ragionevolmente farà il minimo indispensabile e possibilmente anche meno, o rimettere in ordine la compagine parlamentare e ricominciare finalmente a lavorare davvero rischiando però di compromettere una fetta di futuro?
Premettendo che sono una che ha un po' paura dei grillini, perchè non so dove vogliono arrivare nella loro rigidità, e che continuerò imperterrita a chiamarli grillini - irritandoli, lo so - finche non avrò capito quale sia la loro base unitaria a parte Lui, ammetto di essere altrettanto preoccupata che gli altri partiti, incassando un qualunque tipo di compromesso, credano di poter - ancora! - continuare come adesso: cioè evitando di lavorare per il paese, come impone loro il ruolo a cui sono chiamati.
Certo che vorrei una microlegislatura che sistemi l'urgenza e rifaccia la legge elettorale. Ma se questo vuol dire che Pd e Pdl al prossimo giro sono uguali a prima, non so mica se lo voglio più...
Scrivo e penso che farò incazzare la Radman.
RispondiEliminaIl ragionamento su Grillo, pur nella sua superficialità, e sostanzialmente corretto. Con un po’ di approfondimento si potrebbe inoltre dimostrare che il grillismo è l’altra faccia di una stessa medaglia, quella del montismo, e che la medaglia è stata coniata e messa in circolazione dalle stesse persone. Insomma Grillo e Monti sono funzionali a un medesimo progetto, sono maschere di un medesimo copione scritto dagli amici di Mario Monti.
Mi ripugna invece l’affermazione «che gli eletti dei partiti sembrano irrimediabilmente "tardi" e rintronati nel reagire alle istanze degli elettori». Trovo che sia di una superficialità devastante e frutto di una sovraesposizione mediatica che ha annebbiato il cervello di parecchie persone in Italia.
Parto dall’esperienza perché è inutile opporre chiacchiere a chiacchiere.
La mia esperienza è di chi è entrato a fare politica attiva nel PD nel 2007 e ora (dal maggio 2012) è Consigliere Comunale e ha deleghe assessorili in Comune della cintura urbana milanese.
Per mandare avanti il nostro Comune lavoriamo come delle bestie, ci spacchiamo la schiena per 22 euro lordi a seduta di Consiglio. E siccome lo Stato ha ridotto il numero degli assessori adesso i Consiglieri (alcuni) fanno pure il lavoro dell’Assessore gratis. Il mio sindaco, comune di 27.000 abitanti, amministra un budget di 30 milioni di euro per uno stipendio di 1600 euro. Ho contatti con i Comuni che confinano come il mio è cedo esattamente la stessa cosa: un volontariato politico portato vanti facendo sacrifici enormi. Questo per me è il Partito Democratico, questo è il Partito Democratico che io sperimento, che vedo e tocco. Molti di quelli che il PD ha portato a Roma (a parte qualche pegno pagato alla idiozia populista nella sua variante giovanilista) sono persone che hanno fatto una lunga gavetta nei Comuni e nelle Regioni e sanno perfettamente che cosa significa avere un contatto quotidiano con gli elettori perché lo hanno praticato almeno per 10 anni.
Vorrei invece sapere quanti dei Parlamentari del M5s hanno seguito questa gavetta, quanti associano cioè una vera esperienza (non delle chiacchiere o delle fantasie mentali), qualcosa di vissuto, relazioni vere e personali, alla espressione “contato con gli elettori, con la gente”, relazioni e contatti calati nella concreta pratica amministrativa, cioè nella gestione e nella soluzione politica di problemi concreti.
Ascoltando certi discorsi della “ggggente” viene da dire: ma io mi sto facendo il culo per questa massa di ignoranti superficiali che si sono fatti bruciare il cervello dalla propaganda di regime? Il bello della “propaganda di regime” di oggi e che non appare come propaganda di regime e quindi è assai più letale. Dice “ma c’è un regime oggi”? Sì, c’è un regime e non è quello dei partiti e della politica. Partiti e politica come bersaglio oggi sono un diversivo, imposto da una false plag operation.
Concludo dicendo che constato come anche le menti migliori capita che possano essere “inquinate” da una martellante campagna propagandistica che annebbia la vista e non permette di percepire la realtà. Consiglio una dialisi celebrale. Il percorso di questa dialisi è un presupposto morale, l’umiltà, e un lavoro, l’impegno politico concreto. L’alternativa è restare sempre sul livello chiacchiere da bar, cioè avvolti dalla nebbia più fitta.