Adoro,sempre, il periodo dell'abbonaggio di Radio Popolare. Mi sembra una straordinaria festa di creatività che illumina e stravolge il tran tran - di alto livello, vivaddio!- di informazioni che radio Popolare propina in dosi abbondanti e piacevoli. All'abbonaggio sono grata anche di avermi accompagnato durante uno dei momento più bui della mia vita, quello della morte di mia madre: gestì, inconsapevolmente, questo passaggio facendomi compagnia in notte turbate e insonni e in sostanza facendomi svagare.
Ma fu soprattutto "colpa"dell'abbonaggio se io sono da vent'anni corrispondente da Varese per radio Popolare. Io, in realtà radio Popolare finché ho vissuto a Milano non l'ho mai ascoltata. La ascoltava mia mamma, democristiana di ferro, ma attaccatissima a quella radio "un po' di sinistra, a dire il vero" che però le permetteva di sapere tutto quello che succedeva in città senza muoversi di casa. Peggio: finchè è esistito lo straordinario "Notturnover" la fascia di cronaca su quel che succedeva alla sera (e che chiudeva oltre l'una di notte!!!) è stato uno strumento per controllare i miei ritardi a casa. Non potevo nemmeno dire che il concerto era finito tardi, perchè lei sapeva benissimo gli orari VERI.
Ma, proprio per quello, quando mi sono trasferita a Varese causa matrimonio ho incominciato ad ascoltarla: per continuare ad essere sintonizzata su quello che succedeva nella "mia" Milano. Ero sposata da poco, quando cominciò il primo abbonaggio: e allora avevano lanciato "le cene dell'abbonaggio" facendo un casino indicibile sui particolari del menù di ognuna. Mi divertii talmente tanto che diedi la disponibilità per una cena "all'estero" a Varese, a cui partecipò in qualità di giornalista raccoglitrice di moduli Sara Cusatelli, oltre a una decina di aspiranti abbonati.
Fu li che Sara (un bacione, per questo!!) seppe che avevo fatto radio quando vivevo a Milano, e che avevo l'idea di fare la giornalista da un bel po'. Cosi mi disse: "Senti di soldi qui non ce n'è, ma se non ti importa di farlo gratis, potresti provare con noi..." Accettai con entusiasmo. E' stata per me una palestra straordinaria. E ancora ora, sebbene ormai giornalista "pagata" e mamma, cioè sciura impegnata, appena posso - e soprattutto quando c'è qualcosa di gustoso - ci tengo a registrare i miei 50 secondi di corrispondenza. Da venti anni: tanti, quanti quelli dell'abbonaggio.
E ogni volta che faccio la mia "corrispondenza volontaria" sento di contribuire "in natura"a quella grande festa, che rallegra anche questa settimana quella radio che è un po' anche mia.
Ma fu soprattutto "colpa"dell'abbonaggio se io sono da vent'anni corrispondente da Varese per radio Popolare. Io, in realtà radio Popolare finché ho vissuto a Milano non l'ho mai ascoltata. La ascoltava mia mamma, democristiana di ferro, ma attaccatissima a quella radio "un po' di sinistra, a dire il vero" che però le permetteva di sapere tutto quello che succedeva in città senza muoversi di casa. Peggio: finchè è esistito lo straordinario "Notturnover" la fascia di cronaca su quel che succedeva alla sera (e che chiudeva oltre l'una di notte!!!) è stato uno strumento per controllare i miei ritardi a casa. Non potevo nemmeno dire che il concerto era finito tardi, perchè lei sapeva benissimo gli orari VERI.
Ma, proprio per quello, quando mi sono trasferita a Varese causa matrimonio ho incominciato ad ascoltarla: per continuare ad essere sintonizzata su quello che succedeva nella "mia" Milano. Ero sposata da poco, quando cominciò il primo abbonaggio: e allora avevano lanciato "le cene dell'abbonaggio" facendo un casino indicibile sui particolari del menù di ognuna. Mi divertii talmente tanto che diedi la disponibilità per una cena "all'estero" a Varese, a cui partecipò in qualità di giornalista raccoglitrice di moduli Sara Cusatelli, oltre a una decina di aspiranti abbonati.
Fu li che Sara (un bacione, per questo!!) seppe che avevo fatto radio quando vivevo a Milano, e che avevo l'idea di fare la giornalista da un bel po'. Cosi mi disse: "Senti di soldi qui non ce n'è, ma se non ti importa di farlo gratis, potresti provare con noi..." Accettai con entusiasmo. E' stata per me una palestra straordinaria. E ancora ora, sebbene ormai giornalista "pagata" e mamma, cioè sciura impegnata, appena posso - e soprattutto quando c'è qualcosa di gustoso - ci tengo a registrare i miei 50 secondi di corrispondenza. Da venti anni: tanti, quanti quelli dell'abbonaggio.
E ogni volta che faccio la mia "corrispondenza volontaria" sento di contribuire "in natura"a quella grande festa, che rallegra anche questa settimana quella radio che è un po' anche mia.
E noi siamo ben felici di registrare i tuoi 50 secondi di corrispondenza.
RispondiEliminaAle Braga