martedì 15 marzo 2011

La Grande Tortura

E' oramai cinque mesi che sono costretta a vedermi tutti i lunedì il Grande Fratello.
Succede da quando, il giorno prima della prima puntata, scrissi questo articolo, grazie alla "soffiata" di una cara amica comune (mia e di Margherita, di cui peraltro manco conoscevo l'esistenza). Da lì la questione Margherita diventò un argomento varesino da seguire senza defaillances.
All'inizio era quasi divertente: ero stata una estimatrice delle prime edizioni e ammiravo come una sociologa Daria Bignardi, che scrutava i concorrenti della prima edizione con un interesse sociale sincero. Ma quello che ho ripreso in mano quest'anno è uno spettacolo desolante, dove vengono trattati solo argomenti futili nel modo meno verosimile possibile, attraversati da valori fittizi che stanno danneggiando i nostri pensieri ormai da decenni. Nelle lunghe ore di attesa di un qualche argomento ragionevole su cui scrivere, ho avuto parecchio tempo per riflettere su come l'opinione pubblica possa venir formata - o deviata - da trasmissioni del genere, portatrici di valori di massa (e quindi di politica) molto più di qualunque Annozero o Ballarò.

Meno male che la "mia" concorrente, almeno, difende piccoli valori quotidiani - tipo: se una viene in camera tua  mentre io non ci sono c'è del dolo comunque: è inutile che cerchi di spiegarmi che "si usa così", e ho tutto il diritto di incazzarmi senza passare per antimoderna - e priorità ora scomparse - come un buon uso della lingua italiana - che mi rendono più semplice tifare per lei, aldilà del campanile. Per il resto però si tratta di una tortura cinese anche per una come me che ha sempre apprezzato il "valore sociale" dei reality e che ancora ora fa la differenza tra quel canaio e  l'Isola dei Famosi, che tra vip e parenti di almeno affronta argomenti di attualità e riflessioni valoriali, seppur semplici.

Insomma, potessi mollerei tutto e al lunedì guarderei qualcosa di meglio. Ma la varesina nella casa, Margherita Zanatta, figlia dell'Icona del basket varesino Marino Zanatta, non ha l'aria di uscire tanto presto, e forse è pure un buon segno, visto che possiede più sale in zucca degli altri ospiti.
Ed è molto probabile che, di settimana in settimana, finisca per arrivare alla finale. Ciò significa che sarò costretta a guardare e commentare ogni lunedì ancora per un mese le orribili discussioni di una decina di ragazzi vuoti, che sprecano le parole "amore" e "sincerità" senza ritegno.
Se volete darmi una mano a reggere, il lunedì mi trovate qui.
L'ultima fatica invece, la trovate qui.

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