Raduna ogni anno migliaia e migliaia di persone in piazza: cittadini, autorità civili ed ecclesiastiche cittadine e regionali e, nel corso degli anni anche recenti, anche ministri della Repubblica.
Ma il segreto del pluricentenario successo del falò di sant’Antonio, festa di piazza che Varese vive ancor più di quella del suo santo patrono, san Vittore, è dato dai suoi bigliettini: quelli che si buttano nel fuoco con il nome dell’amato o dell’amata, per chiedere al santo di poterla avere a sè entro l’anno. Una tradizione vecchia come il mondo che qui resiste e si evolve: da qualche anno a questa parte infatti, chi non può partecipare alla cerimonia freddissima (si svolge infatti alle nove di sera di uno dei periodi più freddi dell’anno) affida i suoi desideri ad internet: dove c’è chi li raccoglie a centinaia e li butta tutti insieme all’interno della pira.
Quest’anno, a questa prima innovazione tecnologica, si è aggiunta pure la diretta twitter: la parola d’ordine che i naviganti hanno scelto per ritrovarsi insieme è stato #falòvarese2012.
(Collegamento con Prima di Tutto, trasmissione di RadioUnoRai, ore 6,15)
Nessun commento:
Posta un commento