giovedì 13 dicembre 2012

Berlusconi, Renzi, Monti e il centrosinistra "de coccio"

Ora anche gli elettori delle primarie di centrosinistra avranno capito che senso avesse il voto di Renzi. Piaccia o no, la sola scelta della candidatura a premier di Matteo Renzi, 37enne, Pd dalle idee ecumeniche che piaceva anche ai delusi della destra, avrebbe totalmente evitato le scene cui siamo costretti ad assistere in questi giorni. Non avremmo assistito, 24 ore dopo, alla ridiscesa in campo della Mummia (Lo chiamano così, mister B, i giornali stranieri). Non avremmo dovuto rivedere lo spread salire, pochi giorni dopo esserci congratulati con noi per aver ottenuto almeno un risultato con le nostre lacrime e il nostro sangue. Non ci saremmo ritrovati in una situazione politica del tutto simile a quella che aveva causato la cacciata di B e l'arrivo di Monti: per di più, con gli stessi candidati di prima del big bang. 

E ora Berlusconi - anche se con un pò più di maldipancia esterni di una volta - sta ricominciando la sua solita campagna elettorale: quella che vede lui dire tutto e il contrario di tutto (purchè "notiziabile") per lasciare sullo sfondo qualunque altro argomento sensato. 

Dopo 20 anni l'abbiamo capito pure noi da fuori che la strategia è questa, e i politici del centrosinistra ci saranno, spero, già arrivati: per neutralizzarlo devono solo spiazzarlo con un'altra strategia, uscendo da quella logica e non seguendo - come lui spera - i suoi deliri. Questo è l'unico sistema per uscirne, adesso che le primarie di centrosinistra hanno scelto il Vecchio establishment perchè "dava più affidamento".

Spero venga messo in pratica al più presto questo sistema,  perchè con i suoi deliri il signor B., fingendo d'essere rincoglionito, sta smontando l'ipotesi di candidatura di Monti semplicemente annunciando di essere pronto a farsi da parte purchè a capo dei moderati ci sia lui. Un modo geniale per rimpicciolirlo alla pochezza della classe politica attuale.

E ora al centrosinistra, che l'ha esposto con le sue ultime mosse al ludibrio della "mummia", tocca togliere dalle secche l'attuale premier se non vuole dimostrare quello che tutti ormai pensano: cioè che è connivente con l'ex presidente del consiglio nell'attuare strategie che, dietro i finti contrasti, abbiano l'unico e univoco scopo di mantenere la situazione cosi com'è, per non perdere le loro ormai odiose poltrone.

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