domenica 24 aprile 2011

Un morto è un morto, ma un Piper non è uno Storm

Leggo sempre, e con un po' di apprensione, gli articoli di cronaca nera che riguardano aerei ultraleggeri.
Ho paura di leggere qualche nome che conosco, ricordo di un tempo che mi è stato caro: dove ho scoperto non solo persone, ma anche un mondo molto diverso da quello che i luoghi comuni vogliono che sia. E dove ho scoperto uno sport che mette insieme la pazienza e la passione tecnica tipica dei "secchioni" allo spirito d'avventura tipica degli spericolati. La comunità che fa parte del volo ultraleggero è simpaticamente in bilico tra queste due sponde, cosa che me li rende davvero simpatici. Da loro, ho imparato che noi giornalisti facciamo dei gran danni, alla loro piccola comunità (sono circa 5000 in Italia i piloti di VDS,  leggo su un altro giornale nella speranza che sia ben informato. Ma poi leggo in un altro sito che sono 9000, e mi arrendo...). E lo facciamo principalmente in due modi: scrivendo sempre e solo degli incidenti, dando così l'impressione che siano solo dei pazzi scriteriati, e scrivendone con approssimazione aiutando perciò ad alimentare solo una confusa paura per qualunque cosa abbia le ali, invece che chiarire le situazioni.

Quando ho dovuto scrivere di incidenti che li riguardavano, ho fatto quello che ho potuto, per riequilibrare la situazione, o per lo meno capirci il più possibile. Di solito, banalmente, chiamavo qualcuno che ne sapeva più di me per avere la conferma a quel che scrivevo: io ho questa fortuna.
Quando poi però leggo articoli di incidenti sparsi per l'Italia resto interdetta di fronte alla più banale mancanza di verifica delle - di solito 5, 10 righe - che si scrivono on line per un incidente aereo mortale.

Anche oggi è andata così: apro con apprensione l'articolo di un incidente aereo a Nettuno. Comincio a leggere "Un Piper è caduto..." e penso: "okkei, è un aereo di aviazione generale. Non conosco nessuno": chi guida dei Piper, infatti, deve avere brevetti profondamente diversi ( e più cari) da chi guida aerei ultraleggeri, spende un sacco di soldi per averli e un sacco di soldi a comprare e mantenere gli aerei, sono proprio un'altra comunità rispetto a quella di chi vola con i cosiddetti "ultraleggeri" che mette insieme i deltaplanisti a motore con quelli che si costruiscono gli aerei da sé, i possessori di "tubi e tela" con chi possiede un autogiro, bizzarro ibrido tra un elicotterino e un aereoplanino.

Vabbè, mi dico, sono morti orribilmente ma almeno non sono amici miei. Poi continuo a leggere, e trovo "...l'aereo, uno Storm 300..."Naturalmente, quello è il nome di un ultraleggero: un aereo che si guida con brevetti più semplici, e che fa parte a pieno titolo di quella comunità di appassionati del volo che affronta l'aria con i mezzi più piccoli. Arrivo in fondo con più preoccupazione, ma alla fine escludo di dover telefonare o scrivere a qualcuno che conosco.

Ma, passato il primo momento di sollievo, mi dico: "diamine, sono proprio poche righe quell'articolo: perchè scrivere un nome a caso e non usare, nel dubbio, termini generici? Perchè non dare un'occhiatina in internet almeno?".  Una omissione che facciamo troppo spesso, noi giornalisti italiani, per qualunque piccola cosa  che non conosciamo ma ci "sembra notizia". E si che non ci costerebbe troppa fatica evitare di alimentare il pressapochismo  generale.
A partire da un Piper che non è Piper, ma è tutto un altro mondo.

4 commenti:

  1. Comprendo pienamente quello che dici, spesse volte, troppe direi, chi scrive un articolo di cronaca non si documenta a fondo, vuoi per la fretta vuoi per la presunzione conoscere le cose. A me capita spesso leggendo di incidenti motociclistici " morto ragazzo in moto " essendo motociclista ed avendo parecchi amici motociclisti scorro l'articolo per sincerarmi che non sia un amico, poi scopro che il mezzo era uno scooter e tiro un parziale sospiro di sollievo perchè i miei amici sono tutti motociclisti e non scooteristi,si tende sempre a mischiare le due categorie, ma sono due mondi e due cose differenti anche se in comune hanno il numero di ruote!
    ciao. Franco Aresi

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  2. tra l'altro Franco, leggendo meglio e ricordandomi solo ora che questo non è solo il "weekend di pasqua" ma anche quello del 25 aprile, data storica per il Meeting, questa è una storia triste di due persone che stavano andando all'evento più grande e festoso dell'anno: il meeting di primavera al lago Trasimeno. Non ci sono mai andata, ma me ne hanno sempre raccontato con una gran gioia. Sicuramente i motociclisti, magari appassionati di questo o quel modello, hanno raduni simili che si contano in migliaia di persone... e tutto quello che si sa è che è "caduto un piper"... spero che la carta stampata oggi renda giustizia... io mi limito ad aggingere questo topic di forum, dove c'è chi conosce bene persone, modelli e dinamiche... e riposino in pace..
    http://www.vfrflight.net/index.php/topic,7317.0/topicseen.html

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  3. Sono con voi. Purtroppo mi è già capitato di leggere cose non vere in articoli scritti a proposito di incidenti aerei in cui ho perso cari amici. Il dubbio rimane, quante volte un giornalista scrive di fretta assurde tendenziosità che segnano l'animo di chi, altrettanto frettolosamente, legge senza la doverosa attenzione di persone carbonizzate mentre praticavano l'ennesimo irresponsabile gioco, alla faccia di mogli e figli che piangono la superficialità dei loro cari ? Tra di loro si annoverano i più grandi uomini che io abbia mai conosciuto. Se la cronaca è un dovere grande, altrettanto grande è la responsabilità di rendere ad essa fatti veri, incontrovertibili, esatti nel particolare. Altrimenti, a diventare doverosa dovrebbe essere l'omissione. Fabrizio Belisario

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  4. Sono un "allievo pilota" che a breve sosterrà l'esame per il conseguimento dell'attestato VDS. Quando ho appreso la notizia dell'incidente di Nettuno in Tv mi è venuto un groppo in gola per le due persone atrocemente morte. Poi è subentrata la rabbia per la notizia, se notizia la si può chiamare. Ma è mai possibile che nei vari Tg, sui giornali c'è questa superficialità e pressapochismo? Difatti il dubbio mi è venuto subito: ultraleggero un Piper? Vai a sapere cosa è realmente precipitato. La cosa certa è che in questo modo si genera solo confusione e paura per qualsiasi cosa abbia, appunto, le ali o un rotore.

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