L’acqua della provincia di Varese resta pubblica: è questa la decisione della giunta provinciale guidata da dario Galli. Una decisione che verrà ratificata solo domani, con l’approvazione in consiglio provinciale. Ma la delibera che sancisce l’affidamento “in house” del servizio idrico integrato è chiara almeno in un senso: che l’acqua varesina è e rimarrà un bene pubblico.
Per definizione infatti una società “in house” può essere partecipata solo da Enti pubblici ed esclude qualsiasi concorso di privati: senza contare che ogni cambiamento necessita di una nuova approvazione del Consiglio provinciale, e dell’Assemblea dei Sindaci. La strada imboccata da Villa Recalcati esclude quindi qualsiasi forma di privatizzazione: l’acqua, almeno qui, dovrebbe continuare ad essere un patrimonio di tutti i cittadini.
da varese stefania radman
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