Leggo sulla Stampa di oggi (ma niente link: non è quella on line, ma la versione pdf della cartacea... :-)) che il mitico operaio polacco, quello che negli anni dell'ammissione dei paesi dell'est alla UE era il simbolo della "concorrenza interna" del mercato del lavoro europeo, è stato battuto in casa sua dall'operaio cinese: l'autostrada Berlino - Varsavia, circa 50 chilometri di viabilità da consegnare entro gli europei del 2012, è in via di costruzione grazie alla società di Pechino che ha vinto l'appalto e ha mandato in centro Europa squadre di operai asiatici, che riescono ad esser addirittura più efficienti lavoratori, a minor prezzo e sicuramente - ci scommettiamo, vista la velocità con cui hanno riempito di infrastrutture nuove il iloro vecchio Impero - più in fretta.
Naturalmente, in Polonia scattano le proteste: che suonano però come curioso contrappasso delle proteste degli "europei occidentali" che non volevano "L'idraulico polacco" invasore, con il suo buon lavoro, di mezza europa "civile" in termini di impiantistica.
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