Questo è un post che ho iniziato a pensare il giorno dopo il primo turno, quando improvvisamente gli elettori di centrosinistra si sono ritrovati a sognare davvero che Pisapia potesse farcela contro quel cumulo di inettitudine, arroganza e brutti amici della sindaco di Milano uscente.
E' pensato da allora perchè da allora continuo a ripensare ai commenti subito dopo la vittoria di Pisapia alle primarie. "Con lui si perde facile" era il mantra di tutti i dirigenti del PD. Che naturalmente, continuavano a ignorare i segnali (ripetuti, nel caso non si fosse capito il primo) che arrivavano dalla Puglia. Ora però è ufficiale: "Quelli che vincono" non sono quelli che decidono gli apparati, sono quelli che sceglie la gente. Al povero Stefano Boeri, che intelligentemente ha poi portato abbondante acqua al mulino di Pisapia, l'essere "un candidato del PD" alle primarie è stato un minus, più che un vantaggio. Le pensate del PD non hanno funzionato per niente (Napoli, per esempio): in compenso, se si lascia scegliere agli elettori, con una primaria onorevole (Come quella di Milano, che aveva in lizza tre candidati davvero di valore) e se ne accettano e sostengono i risultati, gli effetti sono sempre i migliori possibile, con grandi vantaggi per tutti.
E i risultati arrivano non solo grazie al candidato in sé, ma per la forza e l'entusiasmo che il risultato crea. E se poi questo risultato si accetta e si sostiene, anche da parte degli altri candidati, si finisce per vincere tutti. L'elettorato di centro sinistra lo sta urlando forte e chiaro ormai da anni. Ora, cara dirigenza PD, dopo i giusti festeggiamenti per la batosta che il centrosinistra ha inferto al PDL (segno che gli italiani, improvvisamente, non ne hanno proprio potuto più... ) ti prego: fermati un momento ad ascoltare i segnali della realtà. Ti sei comportato male nelle primarie e bene in questa campagna elettorale: ora fa tesoro di questa esperienza.
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